Aumentano le pensioni d’oro nel silenzio generale

Aumentano le pensioni d'oro nel silenzio generale
Aumentano le pensioni d’oro nel silenzio generale

Aumentano le pensioni d’oro nel silenzio generale

Condividi per fermare questo scempio !!!!!

No, non è una notizia vecchia. E’ attuale.

Eccome!

Secondo l’INPS, circa 160.000 persone avranno una pensione d’oro  da qui al 2024.

Chi sono i fortunati?

Docenti universitari, magistrati, alti burocrati dello Stato.

Ma va?

Come è potuto succedere?

Semplice, cancellando quattro righe della legge n° 214/2011, che imponeva il tetto dell’80% della media delle ultime buste paga come massimo per calcolare la base della futura pensione.

Il meccanismo è molto tecnico e complicato.

In sostanza e in semplicità, i soggetti di cui sopra, potendo rimanere in servizio oltre i 40 anni di contributi, ed essendo ancorati ancora al sistema retributivo, possono guadagnare di più con incrementi pari al 2% annui, senza doversi fermare al famoso 80% della media delle ultime buste paga.

I soliti fortunati potranno quindi andare in pensione con il 100% o il 115% dell’ultimo stipendio.

Quindi il Prof. Caio che già potrebbe andare in pensione con 33.937 euro al mese potrà riceverne invece, grazie a questa genialata, € 36.318 (fonte Corriere della Sera).

Ma come è potuto succedere?

Perché i parlamentari non leggono tutti i testi, soprattutto quelli lunghi quasi 18 mila parole.

E quanto spenderanno in più gli italioti?

2 milioni nel 2014, 11 milioni nel 2015, 44 milioni nel 2016 e così via fino ai 493 milioni nel 2024, per un totale di circa 2 miliardi e mezzo di euro!!!!

Non era meglio dare questi soldi agli alluvionati?

Una sola parola.

Vergogna !!!!!

Pubblicato da In Vita Veritas

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2 Risposte a “Aumentano le pensioni d’oro nel silenzio generale”

  1. Io condivido ma farei dei GRNDI distinguo a questo articolo che prima dice che l’argomento è complesso e poi trattandolo con semplicità dice cose che NON SONO VERE.
    Stiamo aparlando di pensioni d’oro quindi di pensioni che superano i 100000€/anno lordi e che quindi vengono da stipendi di analoghi ordini di grandezza e superiori.
    Il sito INPS stesso con i dati di porte aperte ci aiuta a fare chiarezza; vi do i link:
    https://www.inps.it/docallegatiNP/DatiEBilanci/porteaperte/PublishingImages/magistrati1.png
    https://www.inps.it/docallegatiNP/DatiEBilanci/porteaperte/PublishingImages/graf1.png
    https://www.inps.it/docallegatiNP/DatiEBilanci/porteaperte/PublishingImages/Docenti_Universitari4.jpg

    come potete vedere in ognuna di queste categorie, e ci sono docenti, magistrati e dirigenti industriali, esiste una percentuale non trascurabile che se ri-calcolata con il metodo interamente contributivo dovrebbe avere un aumento. Questo significa che ha versato più di quanto avrebbe dovuto per avere quella pensione.
    Inutile dirvi che questi lavoratori pur rappresentando mediamente il 10% della categoria sono concentrati nella fascia alta dei redditi e rappresentano circa il 50% della platea individuata dalla pensioni d’oro.

    Tutto questo è dovuto ad un meccanismo che c’era nel retributivo, meccanismo che oltre una certa cifra penalizzava il rendimento di rivalutazione dei contribtuti versati. Chi scrive l’articolo ignora, o forse peggio, che il 2% era valido fino a retribuzioni annue inferiori a 50000€ e quindi di persone che non avrebbero mai preso una pensione d’oro. Al contrario per chi arrivava a superare il 90000€/anno il rendimento scendeva progressivamente fin sotto l’1%, ovvero meno della metà.

    Il nuovo sistema basato sul contributivo non può , per definizione visto che deve restituire quanto versato, fare cose del genere e quindi accade che categorie con stipendi alti e con vita contributiva lunga, come appunto magistrati e professori universitari, da adesso in poi avranno pensioni più elevate e man mano che saranno totalmente contributive non saranno più nemmeno interessate dai tagli.

    Risultato?
    lA PREVIDENZA E’ UN ARGOMENTO COMPLESSO.
    Questo governo ha messo le mani nelle pensioni d’oro pensando (o meglio dicendo) di colpire dei privilegiati che prendono molto più di quanto hanno versato. Ma questo è vero per circa la metà della platea interessata (molto spesso è vero per i politici che però non dipendono dall’INPS come decisione). L’altra metà ha pagato anche di più del dovuto per la pensione che riceve. questa metà tagliata ingiustamente farà causa e secondo me la vincerà.

    In futuro il tanto decantato sistema contributivo che dovrebbe fare “giustizia” creerà dei poveracci fra quelli che hanno avuto, non per colpa loro, una vita contributiva iniziale travagliata (anni di precariato o di stipendi da fame) e al contempo consentirà la nascità di pensioni più elevate di quelle attuali che, visti i principi del contributivo, non potranno essere toccate come privilegi in quanto privilegi non sono.

    La cosa saggia sarebbe stata usare il retributivo che è già moderato eliminando il groviglio di leggi ad hoc che hanno consentito a tante categoria di crearsi i privilegi. Teniamo presente che le leggi ad hoc saranno sempre possibili anche con il contributi e con ogni sistema, e la loro eliminazione è questione di onestà e trasparenza, che mancano entrambe clamorosamente in questo paese.

    Insomma la previdenza la dovrebberero trattare persone capaci e oneste e politici che fanno gli interessi dei cittadini mentre siamo invasi da politici improvvisati che pensano solo al loro potere e da persone, come chi ha scritto questo articolo, che senza essere bene informati spargono odio ed informazioni false creando guerre fra i pensionati che facilitano enormemente chi vuole eliminare del tutto l’istituto della pensione.

    E’ anche per questo che siamo ridotti così

    1. Ciao Francesca, facciamo presente che l’articolo è datato molto tempo fa. Ti ringraziamo per le informazioni che ci hai fornito e provvederemo quanto prima ad aggiornarlo. Grazie mille per la collaborazione e buona serata!

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