Chi sono le ragazze doccia
Se questo articolo ti piace, condividilo per cortesia sui social network e metti mi piace alla nostra pagina Facebook (clicca qui).
E’ un allarme sociale.
Dalla Francia fino all’Italia si sta diffondendo una piaga peggiore della droga.
Le ragazze doccia.
In Francia sono circa 8.000 le ragazze delle scuole medie secondarie che si prostituiscono nei bagni della scuola per pochi euro, una ricarica telefonica o un vestitino firmato.
In Italia, le città di Milano e Roma sono già balzate agli orrori della cronaca e anche in altre città il fenomeno è in aumento.
Chi sono le ragazze doccia ?
Sono ragazze che si prostituiscono ogni giorno nei bagni della scuola, proprio come si fa la doccia tutti i giorni.
E la piaga è in aumento: uno studente su 6 conosce casi nel proprio istituto scolastico e nel 30% dei casi ha avuto rapporti con una ragazza doccia.
Genitore, fai attenzione al comportamento di tua figlia e se ravvisi dei cambiamenti importanti analizza il problema anche da questo punto di vista perché può capitare a tutti una dramma di questo genere. Devi far capire a tua figlia che la vita è un progetto, un progetto per valorizzare se stesse come persone e per conquistare le proprie cose nel rispetto di se stesse.
Ragazza, non ti vendere per oggetti o soldi, il sesso ha valore, non è come fare un po’ di ginnastica. Non buttare la possibilità di amare e di essere amata. Il tuo corpo non ha più valore della tua persona.
Ragazzo, se sei a conoscenza di questi casi non approfittarti di un disagio psichico e morale della ragazza doccia, ma intervieni in modo da circoscrivere il caso ed aiutare una persona che ha seri problemi di anaffettività.
Il cambiamento è possibile e noi stessi possiamo fermare questa piaga.
No alle ragazze doccia.
Aiutaci a veicolare questo messaggio e condividi sui social network le nostre preoccupazioni per questo fenomeno inumano.
Ferma le ragazze doccia, per il loro bene e per il nostro come comunità.
[fblike style=”standard” showfaces=”false” width=”450″ verb=”like” font=”arial”]
[fbshare type=”button” width=”100″]
© Riproduzione riservata. Il presente articolo può essere riprodotto soltanto in parte ed esclusivamente con il consenso della Direzione del blog: potete chiedere specifica autorizzazione scrivendo un commento a fondo pagina, a cui sarà data risposta in tempi brevi. Se l’autorizzazione sarà concessa, è obbligo per il richiedente citare la fonte e l’indirizzo internet dell’articolo.