Vegliate perché non sapete quando è il momento

Vegliate perché non sapete quando è il momento
Vegliate perché non sapete quando è il momento

Vegliate perché non sapete quando è il momento

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La nostra rubrica “La Fede per negati” continua con un nuovo brano del Vangelo. Una rubrica sulla Fede vista da un profano, laico e inesperto che si approccia alla religione cristiana e cattolica con occhi normali, anche critici, e la confronta con la realtà di tutti i giorni.

I temi trattati non sono frutto di una persona di Chiesa e quindi chiedo pazienza ma anche correzioni di natura teologica se, a volte, potrò sbagliare.

Se sbaglio, mi corrigerete, riprendendo una delle frasi più famose di Papa Wojtila.

Invito sacerdoti o uomini di Chiesa a dare spunti interessanti a quanto scriverò.

Il Vangelo secondo Marco (13, 33 -37) ci dice che il Signore è come un uomo che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare. Egli tornerà all’improvviso e dobbiamo vegliare per non farci trovare addormentati.

Gli uomini sono amministratori di questo mondo e non i padroni.

Detto questo, si potrebbe aprire una discussione infinita sull’autodeterminismo degli uomini, ma invito i lettori a riprendere gli scritti del Papa Emerito Ratzinger sul tema.

Vegliate perché non sapete quando è il momento
Vegliate perché non sapete quando è il momento

Io mi limiterò ad alcune considerazioni da semplice e ignorante cristiano e cittadino di questo mondo.

Siamo amministratori. Dio ci ha donato questa terra e ha dato a ciascuno il nostro compito.

Ognuno di noi deve chiedersi quale è il suo compito ogni giorno.

Non credete che dobbiamo fare chissà che cosa per adempiere al suo compito.

A volte basta avere cura del nostro stesso ambiente, magari non gettando la spazzatura dove capita, oppure la cicca della sigaretta o il chewingum per terra, magari non prendendo l’auto o lo scooter per fare 100 metri, magari non sprecando carta o cibo o acqua per lavarci. Già questo è un bel compito per salvare il nostro pianeta. E se lo facessimo tutti, si vivrebbe tutti meglio.

Ma Dio ha lasciato tanti altri compiti e Gesù ci ha detto che cosa dobbiamo fare, perché un giorno, non si sa quando, ci verrà chiesto cosa ne abbiamo fatto di questa terra e di noi stessi.

E le profezie ?

Non ci sono profezie sulla fine del mondo e non si sa se Dio ci chiederà il conto se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino.

Sappiamo solo che dobbiamo vegliare e non trovarci addormentati nelle nostre cose.

Cosa vuol dire vegliare ?

Vuol dire essere vigili, sfruttare i nostri talenti per il bene comune, non obnubilarci di falsi obiettivi e di false ambizioni, non distrarci né rimanere inermi e assopiti contro il male.

Abbiamo un compito e dobbiamo capire che il mondo non è nostro e siamo tutti sulla stessa barca.

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Buona Vita!

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Pubblicato da In Vita Veritas

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